Brano: [...]e fascista di tutelare non un buon ordine interno, una pace sociale tra i consociati, ma un ordine pubblico « ideale » o « normativo », il cui contenuto era costituito dai dogmi economici e politici dell’ideologia fascista e la cui tutela non tollerava neanche il dissenso verbale.
Sulla pace sociale fascista riportiamo, a mo’ di conclusione, la testimonianza di Gaetano Salvemini:
« Ci sono in Italia due specie di istituzioni: quelle dello "stato corporativo" e quelle del PolizeiStaat. Parlando alla Camera il 26 maggio 1927, Mussolini dichiarò che per mantenere la quiete pubblica egli aveva a disposizione 60.000 carabinieri,
15.000 poliziotti e 5.000 guardie solo per Roma; 10.000 militi impegnati alla vigilanza delle ferrovie, dei porti, delle strade e dei servizi postali. [...] Si aggiungano 3.600 guardie della milizia confinaria, i 40.000 uomini della milizia sotto le armi e i
160.000 militi della riserva e potete farvi una chiara idea della forza del PolizeiStaat. [...] Dal 1927 al 1934, tremila persone sfuggite alla benevola attenzione [...]
[...] porti, delle strade e dei servizi postali. [...] Si aggiungano 3.600 guardie della milizia confinaria, i 40.000 uomini della milizia sotto le armi e i
160.000 militi della riserva e potete farvi una chiara idea della forza del PolizeiStaat. [...] Dal 1927 al 1934, tremila persone sfuggite alla benevola attenzione del Tribunale Speciale vennero internate dalla polizia, senza processo né interrogatorio, in piccole isole penali a meditare sullo Stato corporativo.
Nel 1931 la polizia in tutta Italia fermò' 78.004 persone, cioè non arrestate, ma tenute in carcere finché non si fosse accertato che i fermati non avevano commesso reato. È impossibile accertare quanti furono posti sotto la sorveglianza della polizia speciale; cioè di rincasare ad una data ora, di non uscire dalla città dove sono domiciliati senza permesso della polizia.
Mentre Io "Stato corporativo" livella i salari, il PolizeiStaat reprime ogni segno di inquietudine. "Fanno il deserto e lo chiamano pace" ».
A.Bev.
Orango, Vincenzo
Figaro. N. il 13.3,1918 a Molini di Triora (Imperia), dopo T8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza ligure. Inquadrato nella II Divisione Garibaldi « Felice Cascione », divenne vicecomandante della 5a Brigata.
Oreste, Brigata
58a Brigata d'assalto Garibaldi « Oreste ». Formazione partigiana costituitasi in Liguria durante la Guerra di liberazione, operante nelle valli Borbera e Sisola. Ebbe orìgine dal Dista[...]